Giro del Monte Oronaye
Il Monte Oronaye divide la sua fama tra gli appassionati di sci ripido, che in inverno scendono i suoi canali, e quelli di MTB, che naturalmente non ne salgono la cima ma che si accontentano – si fa per dire – di circumnavigarlo seguendo un itinerario che negli ultimi anni è ormai diventato un classico del cicloalpinismo.
Il problema principale di questa valle è proprio il fatto di trovarsi in uno degli angoli più remoti dell’arco alpino; da Dronero alla sua testata 40 km di curve ininterrotte
Passo della Cavalla: è la prima salita da affrontare dal Campeggio (mi raccomando, partite da qui e non da Saretto, in questo modo potrete vantare di non aver fatto un metro di bitume) e si svolge su strada militare dal fondo mediocre ma sempre pedalabile senza grossi problemi sino alle Grange Pausa (attenti ai cani e non mancate di soffermarvi sul magnifico colpo d’occhio offerto dalla testata della Val Maira con l’inconfondibile profilo della Rocca Provenzale)
Non sono così sicuro che sia meglio abbandonare la strada militare e tagliare in portage il tratto successivo prima del traverso di Punta Bessie
Al Passo della Cavalla non mancate di ammirare il motivo per cui siete saliti sin qui: l’Oronaye è proprio lì di fronte con il suo austero profilo
Giunti al Colle di Roburent aspettate a guardare dall’altro versante e soffermatevi sul single track appena percorso; con ogni probabilità dalla Cavalla a qui sono i più bei 7 km ciclabili del pianeta
Ora potete guardare al di là del colle: i laghetti di Roburent sono la giusta ricompensa per la fatica sin qui fatta. Giunti a questo punto carichiamo la bici in spalle sino al Passo della Scaletta
Al Passo Scaletta vi aspetta una discesa infinita: gustatela con calma, e magari scendete nei punti più scabrosi (specie dopo il Passo dell’Escalon). Fate riposare i vostri freni fumanti e godetevi il panorama: merita….
Alle Grange Calandra raggiungerete la civiltà. Valutate se affrontare la variante del Colle di Ciarbonet: la salita merita (mai faticosa e in ambiente bucolico meraviglioso), la discesa decisamente meno (molto rovinata nella parte alta, a mio parere troppo discontinua, ma è questione di gusti… ha l’innegabile vantaggio di catapultarvi esattamente sopra al campeggio da cui siete partiti)
Se scartate l’opzione Ciarbonet scenderete a Chialvetta sul senti
ero occitano, a detta di molti assai divertente. Questa opzione comporta però lo svantaggio di dover poi risalire sino a Saretto su asfalto: in questo caso vi consiglio di affrontare questo tratto all’inizio del giro, partendo da Acceglio
E’ un itinerario duro, molto duro; va affrontato con una più che ottima preparazione fisica e tecnica. I tratti di portage/spintage sono numerosi, anche se mai eccessivamente lunghi, così come i saliscendi continui che alla fine minano il morale. Le discese sono ripide e complicate, mai banali ma nemmeno particolarmente pericolose.
Insomma, fatevi un esame di coscienza e partite ben consapevoli di quanta fatica vi aspetta.
Ma una volta in sella preparatevi ad affrontare i trenta chilometri probabilmente più emozionanti che vi saranno mai capitati in MTB. Davvero difficile immaginare qualcosa di meglio …
In conclusione: è un tour davvero imperdibile!! Se decidete di affrontarlo programmate magari un week end in zona. La Valle Maira non vi deluderà, probabilmente ve ne innamorerete come è successo a molti
Video
Dettagli itinerario
Distanza | 31,57 Km |
Dislivello | 1 695 mt |
Durata | 7 ore |
Quota max | 2 614 mt |
Difficoltà tecnica | DIFFICILE+ |
Difficoltà fisica | DIFFICILE+ |
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