Mollo tutto e apro una Baita in Montagna: la storia di Linda e Matteo
La storia di Linda e Matteo, due giovani, di Padova che hanno deciso di mollare tutto per inseguire i propri sogni: vivere in montagna.
Abbiamo chiesto a Linda e Matteo, proprietari dell’Eco-Baita Natura Spensierata, di raccontarci la loro storia, di come sia nata questa idea, e di quanto sia stato facile o difficile mollare tutto per seguire i propri sogni.
Diversi anni fa abbiamo cominciato ad andare in vacanza a Vipiteno con Nina e Olivia le nostre due cagnacce, due weimaraner.
Andavamo sempre in un appartamento gestito da una famiglia di ragazzi che avevano lasciato la loro vecchia vita per prendere in gestione un maso.
Li abbiamo sempre ammirati un sacco, ed ogni anno che passava anche noi pensavamo che sarebbe stata una vita bellissima. Un po’ alla volta questo sogno ha sempre più preso piede nella nostra quotidianità.
Eravamo infelici della nostra vita in città; erano più i giorni che tornavamo a casa dal lavoro arrabbiati, delusi e frustrati dai colleghi.
Non amavamo quello che facevamo e non ci sentivamo appagati. Io lavoravo nell’azienda di famiglia dove mi occupavo del marketing e degli acquisti, Matteo, invece era un commerciale in un’azienda di materiale elettrico.
Entrambi con un posto fisso ed una sicurezza alle spalle, ma per noi non era abbastanza. Odiavamo svegliarci ogni mattina ed essere imbottigliati nel traffico per raggiungere il nostro posto di lavoro. Odiavamo correre come dei matti per riuscire a fare tutto quello che la nostra giornata ci richiedeva. Odiavamo vedere Nina e Olivia sempre chiuse in casa.
A settembre 2017 io ho subito un grosso intervento per endometriosi (una malattia che colpisce e fa soffrire molte giovani donne). Quando mi sono svegliata dall’intervento mi hanno detto che fortunatamente era andato bene e che erano arrivati in tempo perché in pochi mesi avrei rischiato di perdere un rene. Questo mi ha fatto capire che non avevamo tempo da perdere. Dovevamo realizzare i nostri sogni subito.
Uscita dall’ospedale mi sono imbattuta per caso in libro: “Un anno di vita in montagna – al ritmo delle stagioni” di Tommaso d’Errico. L’ho letto tutto d’un fiato.
Racconta la storia di Tommaso e Alessia: due ragazzi che hanno scelto di lasciare tutto per la vita in montagna. Il libro mi ha dato il coraggio che mi mancava. Mi ha dato l’esempio di due ragazzi che ce l’hanno fatta. Mi ha fatto capire che se si vuole ce la si può fare.
Così abbiamo iniziato a cercare un posto tutto nostro, un luogo con tanto verde intorno dove poter iniziare delle nostre coltivazioni. Ad Agosto dell’anno scorso siamo arrivati alla baita ed abbiamo subito capito che era il nostro posto.
Il proprietario era disposto ad un affitto con riscatto, un contratto in cui si paga un prezzo mensile di cui una parte è un affitto vero e proprio ed una parte diventa acconto prezzo per il futuro acquisto. Dopo mesi e mesi di trattative per trovare un accordo, finalmente a gennaio abbiamo firmato il contratto che dava inizio alla nostra vita.
Il primo aprile, dopo un lungo preavviso sul posto di lavoro, con la macchina stracolma delle nostre cose ci siamo trasferiti.
L’ostacolo più grosso che abbiamo dovuto affrontare è stato trovare un accordo con il proprietario, anche perché il mediatore al quale lui si era rivolto, invece che agevolare la trattativa non ha fatto che mettere i bastoni tra le ruote.
Sono stati dei mesi molto stressanti, in cui io e Matteo già ci vedevamo proiettati nel nostro sogno, ma c’era sempre un inghippo che bloccava tutto e si doveva ripartire da zero.
Noi ci abbiamo sempre creduto fino in fondo e non abbiamo mai mollato, anche se certi giorni le arrabbiature e la delusione ci facevano pensare che forse non era la scelta giusta.
Sembra scontato a dirsi ed anche un controsenso, ma la nostra paura più grande era proprio quella di perdere la nostra vita precedente.
Mi spiego meglio: un lavoro fisso è quello che ti permette di sapere che a fine mese ci saranno i soldi per pagare il mutuo (già, perché abbiamo anche un mutuo sulla casa di Padova, che abbiamo messo in vendita, ma che ancora non abbiamo venduto! Per fortuna c’è il TFR!)
Lasciare tutto significa per prima cosa non sapere cosa ti aspetta. Non sapere se le cose gireranno a dovere, se avrai i soldi per pagare l’affitto a fine mese (e all’inizio con tutte le spese della partenza i soldi non ci sono!).
Quindi la nostra paura più grande è stata, ed è tuttora, quella di avere abbastanza entrate per coprire tutti i costi ed avere di che vivere.
Ma lasciare tutto significa anche scommettere su sé stessi.
Significa svegliarsi al mattino e sorridere perché stai finalmente facendo ciò che ami. Significa svegliarsi al mattino e vedere solo verde intorno, e trovare la sorpresa di un branco di pecore dietro casa!
Lasciare tutto significa anche incontrare ogni giorno persone nuove che in pochi minuti diventano nuovi amici. Significa avere per casa tanti amatissimi bambini che si divertono ad aiutare!
Ma soprattutto significa tornare a Vivere (con la V maiuscola!) e tornare a respirare!
Finalmente possiamo gestirci il lavoro come meglio crediamo, possiamo mettere in atto i nostri talenti, possiamo fare ciò che amiamo e vivere in un posto che ti ripaga per tutte le fatiche ogni giorno.
Lavoriamo molto di più di quello che facevamo prima. Siamo in montagna da un paio di mesi e ci siamo concessi solo un giorno di riposo!
Ma a noi non pesa. Non ci interessa se non ci sono più sabato e domenica per andare a fare passeggiate in montagna. È proprio vero che quando ami quello che fai hai molta più energia.
Non abbiamo mai una giornata uguale ad un’altra. Ogni giorno c’è qualcosa di diverso da fare. Certo, ci sono alcune attività ripetitive, come rifare e pulire le stanze e la struttura, lavare la biancheria servire la colazione, ma poi ogni giorno c’è qualcosa di diverso, come decidere quali torte cucinare, raccogliere nei campi e nei boschi piante edibili, preparare i canederli per la prima volta nella propria vita, falciare il prato, studiare e cercare di imparare come fare l’orto, dare una mano ai vicini, insomma, non ci si annoia proprio mai!
Abbiamo deciso di chiamare la struttura Eco-Baita Natura Spensierata perché abbiamo moltissimo a cuore la natura.
Già quando vivevamo in città cercavamo di essere degli ospiti rispettosi di Madre Natura. Abbiamo solo deciso di farlo un po’ più in grande, cercando di coinvolgere anche le persone che saranno nostri ospiti.
Cerchiamo di preparare in casa quello che serviamo a colazione, come ad esempio le torte e la marmellata, vorrei riuscire a fare anche il pane ma al momento non ho avuto buoni risultati.
Utilizziamo materie prime del territorio, quindi a km 0 dove possibile e se le troviamo scegliamo anche i prodotti biologici.
Molti contadini qui nella zona coltivano con agricoltura biologica o biodinamica ma non hanno le certificazioni e quindi non possono vendere come biologico, ma a mio avviso sono più Bio di certi prodotti che si trovano al supermercato!
Utilizziamo solo detergenti per la pulizia ecologici certificati ed i saponi nei bagni che mettiamo a disposizione dei nostri ospiti sono anch’essi biologici, ecologici e vegan ok.
La struttura è dotata di pannelli solari per l’acqua calda, nostra intenzione negli anni a venire sarà di avvicinarci sempre di più ad una struttura a minimo impatto ambientale.
Abbiamo sostituito tutte le vecchie lampadine (e quante ce n’erano) con led a basso consumo energetico, abbiamo messo dei riduttori di flusso sui rubinetti ed abbiamo scelto un fornitore di energia elettrica 100% da fonti rinnovabili.
Stiamo anche facendo richiesta di essere ammessi al Biodistretto del Vanoi, una associazione che promuove il territorio in cui la Baita nasce e l’agricoltura e l’allevamento biologici nel completo rispetto della natura. È stato creato il marchio Vanoi Quality grazie al quale si cerca di veicolare la genuinità e la freschezza dei frutti che la terra ci regala, in un territorio così ricco ed incontaminato.
L’Eco-Baita Natura Spensierata si trova nel paese alpino di Canal San Bovo nella Valle del Vanoi, chiamata anche il cuore verde del Trentino.
È una valle poco conosciuta, in cui gli abitanti fanno di tutto per tenere vive le vecchie tradizioni, rendendole fruibili anche al turista.
È per questo che è nato l’Eco museo del Vanoi, con i suoi diversi musei ed i percorsi tematici in cui sono state aperte al pubblico le case di una volta arroccate sui monti ed una vecchia segheria ad acqua.
L’Eco-Baita Natura Spensierata è facilmente raggiungibile tramite una strada asfaltata e dista meno di un chilometro dal centro del paese.
I dintorni sono ricchissimi di itinerari estivi per biker, trekkers o per chi semplicemente ha voglia di una passeggiata rilassante.
Se quelli che si trovano nella Valle del Vanoi non bastano, con pochi minuti d’auto si raggiungono Fiera di Primiero, San Martino di Castrozza e Passo Rolle da un lato, e la catena del Lagorai dall’altro.
Quello che ci è piaciuto fin da subito dell’Eco-Baita Natura Spensierata è che la struttura è dotata di una stanza che noi chiamiamo “palestra” in cui è possibile organizzare corsi indoor di qualsiasi attività sportiva di desidera, dallo yoga alla preparazione atletica per il trail-running o per il ciclismo.
Può diventare anche una sala per corsi teorici o per qualsiasi altra attività.
Allo spazio indoor si associa poi il vasto prato esterno che è perfetto per tutte quelle attività all’aria aperta.
Mettiamo a disposizione i nostri spazi per le associazioni sportive o per chiunque cerchi uno spazio simile.
A breve entrerà a far parte della nostra squadra una ragazza fantastica che è un vulcano di idee. Katiuscia Mazzocco è un’operatrice olistica ed ayurveda, insegnate di yoga e reiki, assistenze nutrizionale, coaching nutrizionale per dimagrimento e fitness, motivatore e molto altro.
Con lei sono nate fin da subito delle sinergie davvero speciali. È come quando senti che un luogo ti chiama a gran voce e poi capisci il perché.
Se pensiamo alla nostra vita precedente l’unico rimpianto che abbiamo è “perché non l’abbiamo fatto prima? Perché avevamo così tanta paura di fare questo passo, così tanta paura di prendere in mano la nostra vita e fare finalmente quello che ci fa battere il cuore?”
Nella vita di tutti i giorni abbiamo paura di moltissime cose, prima di tutto dell’ignoto.
Sono convinta che sarebbe grave non aver paura di queste cose, ma non ci si deve far frenare da esse.
Non bisogna sempre pensare al negativo, al non ce la farò, al non ho abbastanza soldi.
A volte bisogna avere il coraggio di inseguire un sogno e lanciarsi, se credi fino in fondo in quello che fai e ci metti tutto te stesso sicuramente sarà un successo.
In tanti ci invidiano per il nostro coraggio e per la nostra fortuna. Ma la fortuna non arriva da sola: bisogna costruirsela con le proprie mani e con tanti sacrifici.
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