15 consigli per chi inizia a praticare MTB
Questi 15 consigli sono rivolti a chi si avvicina al mondo della MTB, ma non solo. Anche bikers esperti possono trovare spunti interessanti o cose che sono sempre state sottovalutate fino ad ora.
1. Non farti condizionare dagli altri
All’inizio ci saranno due tipologie di persone: chi ti fa desistere dal praticare lo sport (fatica, pericoli) a chi ti da consigli, il più delle volte sbagliate (compra questa bici, fai così, allenati in questo modo).
E’ importante ascoltare i consigli degli altri, ma decidete sempre con la vostra testa e fate le vostre esperienze; pian pianino arriverete a sapere perfettamente come muoversi e i risultati arriveranno.
2. Muoviti sulla sella
Fin da piccoli siamo stati abituati a stare ben fermi sulla sella, magari imbottita comoda e rassicurante.
In MTB la sella si usa relativamente poco: serve per tenere il busto fermo durante la pedalata. Fondamentale su asfalto per non farci stancare, pericolosa fuoristrada in quanto rischia di bloccarci nei movimenti e bilanciare in maniera errata il carico sulla bici.
Su una MTB la ripartizione del peso, e quindi il bilanciamento della bici, cambia continuamente; durante un ripidone il peso si sposta completamente indietro per evitare il ribaltamento, durante una salita tosta in avanti per evitare che si alzi la ruota anteriore. In curva lo spostamento del peso permette di scegliere una traiettoria più pulita o più aggressiva.
Inoltre, specie in discesa, le vostre gambe, quando non state seduti in sella, funzionano da ammortizzatori naturali, smorzando gli impatti del terreno che anche gli ammortizzatori non riescono ad assorbire.
Stando più fermi, avrete una guida più attenta e precisa, sarete più rapidi a spostare il bilanciamento del peso e, non meno importante, la vostra schiena ringrazierà
3. Rilassati
Spesso molti bikers si aggrappano con tutte le loro forze al manubrio. E’ sbagliato! In questo modo mani, gomiti e braccia rimangono in tensione con due gravi conseguenze:
- Arriverete a fine giro con le braccia distrutte, in quanto hanno sopportato tutti i contraccolpi col terreno
- La vostra guida sarà meno precisa, in quanto non riuscirete a spostare bene il peso del corpo con la parte superiore del corpo.
4. Guarda avanti
Lo sguardo è fondamentale nella guida di qualsiasi mezzo, condiziona tantissimo la vostra guida e, il più delle volte, è il principale fattore di cadute.
All’inizio, istintivamente, si focalizzerà sulla ruota anteriore, osserverete i tasselli del pneumatico scorrere, ed ogni pietra che finisce sotto la vostra ruota: nulla di più sbagliato!
Lo sguardo deve essere rivolto in avanti, nella direzione in cui desiderate andare. Sì, dove desiderate andare: se c’è un albero in mezzo al sentiero e lo fissate incessantemente, bhè, lo prederete in pieno.
Quindi sguardo in avanti, nella direzione in cui volete andare: se c’è una curva puntate sul punto di corda della curva in fase di entrata, e sulla via di uscita quando la starete affrontando.
Non guardate mai la ruota anteriore: avete gli ammortizzatori, la vostra MTB sa benissimo come assecondare il terreno e la traiettoria l’avete scelta già in precedenza, focalizzatevi sul prossimo ostacolo
5. La posizione dei piedi sui pedali
Sottovalutata da molti, la posizione dei piedi può fare la differenza sull’efficienza della pedalata. Mettere il piede troppo avanti, o troppo indietro, farà sì che pedaliate:
- Con le punte: dissipando gran parte della vostra energia, nel flettere le dita
- Con il tallone: non sfruttando la “leva” del piede per dare maggiore energia alla pedalata.
Ricordiamo che la posizione corretta è con il metatarso del piede in asse con quello del pedale
6. Non gonfiare troppo le gomme
Ci hanno insegnato ad alzare la pressione al massimo per avere meno resistenza al rotolamento. Ciò è validissimo, anche se con alcuni limiti, su strada, ma non lo è per la guida fuoristrada.
Un pneumatico da mtb ha i tasselli che vanno letteralmente a mordere il terreno offrendoci il massimo grip. Se gonfiamo troppo la ruota, lavoreranno meno tasselli, ed il grip sarà inferiore facendoci slittare la ruota (se posteriore) o limitando la tenuta in curva (se anteriore).
Per trovare la pressione giusta bisogna sperimentare: un buon punto di inizio è iniziare con una pressione a metà tra quella massima e minima indicata dal produttore del pneumatico. Da lì andremmo a ridurre, o aumentare, gradatamente, fino a trovare la pressione giusta.
7. Non esagerare con i passaggi tecnici
Avete appena iniziato, i soliti sentieri tutti piatti e che conoscete benissimo vi sembrano troppo noiosi. Vi hanno parlato di un bellissimo sentiero, che fanno i professionisti, con passaggi tecnici in surplace o nose press.
Il giorno dopo siete davanti al sentiero, pronti a partire e a fiondarvi dentro: ecco, questo è il modo migliore per farvi del male.
Prima di affrontare determinati sentieri assicuratevi che siate in grado di padroneggiare perfettamente una bici. Questa esperienza si acquisisce col tempo e con la pratica. Provate, invece, a fare i soliti sentieri osando un po’ di più, scegliendo traiettorie diverse e osando di più in passaggi un po’ più difficili: ma sempre in sicurezza!
Ricordate che sulle pietraie i pedali possono impattare sulle rocce, sbilanciandovi e facendovi cadere, le pietre più grosse possono scivolare via dall’anteriore, oppure potreste perdere l’appoggio in curva.
Quando avrete “consumato” un sentiero, passate ad un altro, ma gradatamente e senza esagerare. Un bel giorno sarete su quel sentiero tecnicissimo e sarete in grado di affrontarlo divertendovi.
8. Non frenare troppo
Scendere da un sentiero con i freni sempre in azione, oltre a surriscaldare l’impianto frenante, è pericoloso per due motivi:
- Le ruote sono sempre frenate, col rischio di bloccare la posteriore se dovesse cambiare l’attrito con il terreno (ad esempio su una radice o una pietra)
- Andando più piano del dovuto si rischia di di fermarsi in mezzo ad un ripidone, da affrontare tutto d’un fiato, o prendere troppo lentamente alcuni passaggi che richiedono velocità
Ovviamente non stiamo consigliando di lanciarsi a tutta velocità giù da un sentiero che non conoscete, ma utilizzate il freno solo quando realmente necessario. Se avete il freno sempre premuto o avete sbagliato percorso (troppo difficile per le vostre capacità) o siete troppo rigidi sulla sella
9. Non sbilanciarsi eccessivamente avanti o indietro
Abbiamo già parlato della posizione sulla sella, il prossimo step è quello di mantenere una posizione neutra sulla sella e di spostare il peso solo per controbilanciare eventuali salite o discese.
La posizione ideale è centrale sulla sella, talloni bassi, braccia flesse e sguardo avanti
10. Avere una guida attiva
Sei tu che porti la bici, non lei che porta te. Scendere su un sentiero in maniera passiva è il modo migliore per farsi del male.
Adotta, quindi, una guida attiva: usa un rapporto più agile per spingere e rilanciare la bici quando necessario, assorbi gli ostacoli anche col corpo, pompa su ogni cunetta e sfrutta il sentiero per andare più veloce e risparmiare energia nella pedalata.
11. Non saltare, anche se sai farlo
Saper saltare o fare un bunny hop è importantissimo per superare determinati ostacoli, su percorsi particolari, ma non esagerare.
Se non conosci il sentiero e non sai bene dove atterrerai: evita, scegli altri percorsi. Non esagerare nel salto, troppo in alto o troppo in lungo, valuta sempre pensando alle conseguenze di ogni azione che fai.
I salti sono la principale causa di infortuni in bici: pensate alle conseguenze di un atterraggio corto o troppo lungo
12. Non esagerare
Presi dalla foga è facile esagerare: con la velocità o con i passaggi tecnici. Tieniti sempre un margine di sicurezza per poter frenare ancora di più, allargare di più la curva, o poter spingere di più sui pedali qualora la situazione lo richiedesse.
Non è facile: ma tenersi un margine di sicurezza e non guidare mai al limite può farci uscire da situazioni pericolose
13. Non guardare solo i Km
Quanti Km hai fatto?
E’ questa la domanda che ci sentiamo rivolgere ogni volta che andiamo in MTB. E se la risposta è qualcosa come 10 o 15Km le facce dall’altra parte, il più delle volte, dicono: “solo? Io ne faccio molti di più con la mia city bike per andare a lavoro.”
L’errore comune è quello di ragionare solo su una, sicuramente importante, delle tante metriche in un allenamento come la MTB. Bisogna sempre tener conto del dislivello percorso, frequenza cardiaca tenuta, potenza espressa, grado di difficoltà del sentiero, forma fisica e del meteo. Sì, anche il meteo perché un conto sono 20km in una fresca giornata autunnale, un altro 20km sotto un sole rovente nella più calda giornata di agosto.
14. Attenzione alla sindrome da sovrallenamento
Uscire ogni giorno in bici, specie se non si ha una buona base d’allenamento, pone il proprio organismo in situazioni di forte stress. Le conseguenze sono infortuni che ci possono costringere a fermi anche alcuni mesi o ad appendere la bici al chiodo se dovesse mancare la voglia di riprendere ad infortunio recuperato.
Tutti noi abbiamo altri impegni, lavorativi o familiari, oltre allo sport: cerchiamo di incastrare la bici in modo da non andare a creare situazioni di stress. Nel caso decidiamo di uscire lo stesso, attenzione a non esagerare con l’intensità o la durata dell’allenameno.
Attenzione anche alla sindrome da sovrallenamento: una situazione di stanchezza e rendimento calato, innestata dall’aver esagerato con lo sport, che si può protrarre per settimane o anche mesi.
15. Il divano, la domenica
E’ importante non far passare troppo tempo tra un’uscita ed un’altra. Il nostro corpo è una macchina terribilmente efficiente: perché tenere massa muscolare, che brucia energia, anche se non usato?
Se facciamo passare troppo tempo tra uno sforzo fisico ed un altro, il nostro corpo incomincerà a “bruciare” il muscolo e si arriva, quindi, a perdere la condizione fisica; la conseguenza è che faremo molta più fatica a fare il nostro solito giro
Consiglio extra: il casco, sempre!
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