MTB: Tutto sulle ruote da 27.5”
Nel 2012 Nino Schurter, in sella a una Scott Spark, vinceva la ventiduesima edizione della UCI Mountain Bike World Cup. Per il giovane biker svizzero non si trattava certo del primo successo (né, tantomeno, dell’ultimo), ma qualcosa di assolutamente inedito aveva caratterizzato quella importante vittoria: Schurter era riuscito ad aggiudicarsi il primo gradino del podio pedalando su ruote da 27.5’’.
Un “dettaglio” tutt’altro che irrilevante, che certo non poteva passare inosservato e che, di fatto, ha costituito un fondamentale punto di cesura, rivoluzionando il mercato delle ruote per MTB.
Fino a poco tempo prima, il formato classico delle ruote da Mountain Bike – le cosiddette “ruote grasse” – era stato il 26’’, di diametro più ridotto (660 mm circa, telone incluso), al quale si era recentemente venuto affiancando il formato da 29’’.
Dopo il 2012, la scelta di Schurter ha fatto sì che le case produttrici – nonché i biker – ricercassero sempre più il nuovo tipo di telaio e, di conseguenza, le storiche 26’’ hanno finito per essere progressivamente soppiantate (non a caso oggi è più facile trovarle sui banchi dei mercatini dell’usato che non sui cataloghi dei produttori di MTB).
Certo, non si può dire che l’introduzione di questo modello alternativo abbia suscitato la medesima reazione da parte di tutti gli appassionati di MTB e che la new entry abbia riscosso un successo unanime nel mondo del ciclismo: come spesso accade di fronte alle novità, la 27.5’’ ha incontrato molti sostenitori ma anche un buon numero di detrattori (e non mancano coloro che, vista la lieve differenza di diametro, reputano la sua introduzione una semplice mossa di marketing).
La disputa 27.5’’ vs. 26’’ si è trascinata per anni, senza mai giungere a soluzioni teoriche definitive. Se poi consideriamo
che il dibattito ha finito per coinvolgere anche il terzo standard in commercio, quello delle ruote da 29’’, la situazione si complica ulteriormente.
Quali sono le caratteristiche specifiche delle 27.5’’? Che cosa le ha rese – e continua a renderle – preferibili agli occhi di tanti consumatori? Quali vantaggi (e quali svantaggi) possono comportare queste ruote rispetto agli altri formati?
Le ruote da 27.5’’ costituiscono per molti versi una via di mezzo tra i due “estremi opposti” delle 26’’ e delle 29’’, una sorta di compromesso che le rende più stabili e pesanti delle prime ma, al tempo stesso, più reattive, scattanti e leggere delle seconde.
Questo diametro intermedio comporta che sulle lunghe distanze una ruota da 27.5’’ si riveli decisamente più comoda e confortevole di una da 26’’ ma meno di una da 29’’ (non a caso queste ultime, in commercio da una decina d’anni, sono le più utilizzate nelle gare che prevedono lunghi tratti di pedalata, come il ciclismo campestre, le maratone e le gare a tappe).
La lunghezza dei raggi di una 27.5’’, superiore a quella delle 26’’, favorisce un migliore assorbimento di impatti e vibrazioni e questa caratteristica la rende quindi preferibile nel caso di percorsi su strade sconnesse. La leggerezza delle 26er, tra l’altro, è un’arma a doppio taglio: le rende più agili (e dunque adatte, ad esempio, alla Downhill) ma anche più “nervose”, il che richiede inevitabilmente una maggiore preparazione tecnica del ciclista.
Anche in salita la ruota da 27.5’’ si rivela una candidata migliore della più antica rivale, grazie alla maggiore aderenza al suolo che permette di evitare slittamenti (e dunque faticose pedalate a vuoto). E se è vero che il diametro di una 29’’ presenta un’ancor più vasta area di contatto tra gomma e terreno (il cosiddetto grip), non possiamo ignorare il fatto che ruote più grandi significano peso maggiore.
Quanto ai percorsi in discesa, il diametro intermedio della 27.5’’ riesce a conciliare in modo efficace l’inerzia delle 29’’ e la reattività delle 26’’.
Insomma, come sempre non mancano i pro e non mancano i contro e indubbiamente ogni opzione comporta vantaggi e svantaggi rispetto alle altre due: il primato della 27.5’’ non è certo indiscusso e sotto certi aspetti – come abbiamo sottolineato – questo tipo di ruota esce vittorioso dal confronto con le concorrenti, ma è indubbio che in una 27.5’’ le lacune e i principali difetti delle 26’’ e delle 29’’ risultino mitigati (o del tutto assenti).
Forse ciò che rende questo diametro l’opzione ideale agli occhi di molti appassionati è proprio il suo essere un buon compromesso tra le altre due misure, una comoda via di mezzo che sa farsi apprezzare dai più.
D’altro canto, pur essendo le preferenze tendenzialmente soggettive, la scelta di un certo diametro spesso dipende anche da fattori obiettivi quali la preparazione tecnica del biker e il tipo di utilizzo che si vuole fare della propria MTB.
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